LIVE GMG PANAMA 2019, 26-27 GENNAIO BOLOGNA UNIPOL ARENA

Testimonianza della Live GMG di Panama.

Unipol Arena, Casalecchio di Reno (BO); 26-27 gennaio 2019

 

Mentre Papa Francesco festeggiava con migliaia di giovani a Panama, noi giovani delle diocesi emiliane ci siamo trovati all’Unipol Arena per condividere due giorni di clima da GMG. L’accoglienza, ad opera della Pastorale Giovanile di Bologna, è stata ben organizzata ed efficace: fin da subito si respirava un clima di inclusione e festa, grazie anche al generoso buffet offerto a chi man mano arrivava. Le attività del pomeriggio si sono incentrate sui sogni: sogni,   speranze, desideri di noi giovani. Alternandoci presso tre stand ‒A che punto sono, con chi sogno, paure e difficoltà‒abbiamo potuto fare la reciproca conoscenza con giovani di altre diocesi e mettere a fuoco quali siano i nostri obiettivi nella vita. A seguire c’è stato il gioco del Kahoot: un quiz divertente ed utile per ripassare i momenti salienti delle precedenti GMG. Con orgoglio sono arrivato secondo, e con lieta sorpresa ho riconosciuto un amico che aveva preso il terzo posto e che non vedevo da un po’. Potenza della GMG!

 

Dopo cena abbiamo partecipato al contest delle band: quattro gruppi musicali si sono esibiti, facendoci ballare, divertire ed emozionare. L’euforia generale si è mutata in ascolto quando è intervenuto l’ospite Emanuele Lambertini; ci ha mostrato ‒con una certa insistenza ‒che non importa quanti ostacoli si possa incontrare sul cammino: con perdono, coraggio e perseveranza si può raggiungere qualsiasi traguardo. Lui, atleta paralimpico, lo sperimenta quotidianamente. Finalmente ci siamo collegati con la veglia a Panama: abbiamo assistito al discorso di Papa Francesco sulla grandezza del ‘Sì’ di Maria, sull’eco che ha nella Storia ‒tanto che la Vergine è stata definita ‘l’influencer’ per eccellenza. Al termine del collegamento, oramai alle 2.00 del mattino, abbiamo salutato gli amici modenesi scesi apposta per la serata e siamo andati a dormire.

 

Il mattino seguente abbiamo condiviso ‒divisi in 17 gruppi ‒i passi che più ci hanno colpito del discorso di Francesco. Io ho trovato toccante questo estratto: “Il progresso della società non sarà solo per arrivare a possedere l’ultimo modello di automobile o acquistare l’ultima tecnologia sul mercato. No, c’è molto di più che vivere per questo”. Il Papa ci invita a riflettere: la nostra vita non deve esaurirsi nella routine ‒che per lo più è logorante ‒, bensì deve fondarsi sullo straordinario che si cela nell’ordinario. Questo è quanto ho colto. Verso le 11.00 abbiamo celebrato la santa messa, presieduta dall’Emerito vescovo Luigi Bettazzi: è stato incredibile vedere quanta forza, quanta floridezza si nascondessero in quel corpo anziano! Monsignor Bettazzi è davvero un uomo che non ha mai smesso di essere giovane.

Consumato il pranzo, abbiamo scambiato gli ultimi saluti con gli amici delle diocesi emiliane e abbiamo fatto ritorno alla Città dei Ragazzi. Èstata un’esperienza tonificante, un balsamo per il cuore in ricerca. Ne ho ricavato numerose grazie e stimoli per andare incontro al futuro.

 

Matteo Madrigali, Parrocchia di Maranello

 

Come tutte le altre GMG, anche questa ha lasciato un segno nel cuore di più di 400 giovani pellegrini accorsi questo fine settimana all’Unipol Arena. Impossibilitati per un vero e proprio pellegrinaggio per Panama, ci siamo ritrovati da tutta l’Emilia-Romagna per vivere comunque il culmine di questa Giornata della Gioventù, la veglia finale insieme al Papa, facendo comunità nella condivisione e nella preghiera insieme. Le parole di Papa Francesco sono state parole forti, cariche dello Spirito che ci invita ad alzarci e reagire: rispondere con il servizio e l’accoglienza ad un mondo che vuole emarginare ed eliminare il debole, rispondere con l’amore e il dono verso l’altro ad una società che troppe volte esalta l’egoismo. Questa non è solo la chiamata di Papa Francesco, ma è la chiamata di Gesù, la quale nasce dal Suo amore per ciascuno di noi: un amore che ci accetta per come siamo, e proprio per questo motivo ci chiama ad una vita con al centro gli altri, poiché solo in questo modo possiamo davvero trovare noi stessi. Seguendo quindi l’esempio di Maria, abbiamo il coraggio di lasciare al Signore il timone della nostra vita, per essere salvati da Lui e per rinnovare insieme a Lui la nostra società: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola”.

Simone Ricchetti, Parrocchia di Spezzano

 

TESTIMONIANZA DI ILARIA PELLEGRINA MODENESE A PANAMA

Sono partita il 15 Gennaio con un gruppo di altri 34 ragazzi dell’Emilia-Romagna alla volta di Panama, e confesso che i miei dubbi erano tanti: essendo l’unica della mia diocesi, avevo paura di non trovarmi bene con il gruppo, o di non riuscire a vivere a pieno questa esperienza. Alla fine tutto si è rivelato infondato! Già dalla prima settimana di gemellaggio a Las Tablas, cittadina della diocesi di Chitrè, non sono solo stata accolta a braccia aperte da una simpatica signora che mi ha ospitata una settimana, ma anche da questo gruppo fantastico di ragazzi, con cui in poco tempo siamo riusciti realmente a creare legami indissolubili. I giovani del luogo avevano preparato per noi tantissime attività: concerti, tornei sportivi e visite in comunità ancora più piccole dove abbiamo potuto veramente conoscere la storia di questo paese grazie a balli tipici, piatti tradizionali e tanta allegria. La gioia era infatti sempre una costante e andava a creare un clima di festa che era principalmente dovuto alla presenza di noi pellegrini: ‘Quando ve ne andrete piangeremo…’ mi ha confidato la mia “mamma” adottiva una mattina, e mi è stato ancora più chiaro come per queste persone la GMG non consista tanto nel vedere e ascoltare il Papa quanto nell’accogliere i pellegrini e di conseguenza il Signore nelle loro case dando prova di una grande fede e un grande cuore. Eravamo tutti veramente commossi da quanto impegno ci mettevano tutti i giorni perché fossimo puntuali agli appuntamenti, facessimo colazione tutte le mattine, avessimo con noi qualcosa da mangiare durante la giornata per poi riempirci di regali e tantissimi bei ricordi alla nostra partenza. La seconda settimana ci siamo spostati nella capitale, una città grande che con entusiasmo apriva le sue porte ai giovani e al Santo Padre. Siamo stati nuovamente ospitati nelle famiglie, che ancora una volta ci hanno dimostrato quanto questo popolo sappia amare e accogliere. Qui siamo stati testimoni della mondialità della chiesa: incontravamo tutti i giorni ragazzi provenienti da questo o quello degli 83 paesi che erano presenti ed era naturale abbracciarsi, fare una foto insieme o chiacchierare per qualche minuto, sempre con quel clima di festa che caratterizza questi incontri nel Signore. Noi, come tutti gli italiani, avevamo come punto di riferimento la parrocchia Nuestra Señora de Guadalupe dove eravamo seguiti nelle catechesi mattutine da monsignor Marco Brunetti, vescovo di Alba che con grande semplicità e allegria ci ha accompagnato nelle riflessioni che ci hanno preparato al meglio per i giorni che ci attendevano.
Qualche giorno dopo infatti è arrivato Papa Francesco, e noi abbiamo avuto l’opportunità di ascoltarlo tutti i giorni successivi: all’accoglienza del giovedì, alla via crucis il venerdì, alla veglia di sabato e alla messa di domenica mattina, con la quale si è concluso questo nostro viaggio. Le emozioni per me erano tante nel sentire il Santo Padre esortare noi giovani ad essere come i discepoli e a seguire il Signore senza timore, a costruire ponti e abbattere muri, ad avere il coraggio di mantenere vivo un sogno comune.
Il Papa ha saputo veramente toccare i nostri cuori, usando un messaggio semplice e chiaro: noi giovani siamo l’adesso di Dio! Mai prima d’ora ci siamo sentiti chiamati così ad essere parte attiva delle nostre vite, a cambiare le cose in meglio e siamo pronti a riportare nelle nostre comunità tutta la carica di vita che questa GMG ci ha lasciato.
Tornando a casa porto con me tantissimi ricordi, colori, volti di questo popolo caloroso e allegro che mi hanno cambiata e che saranno con me per sempre; ma in particolare porto a casa un nuovo modo di vivere la Fede, che è gioia! E questo è il regalo più grande che Panama mi ha fatto!