Martedì 1 marzo presso la Chiesa della Madonna Pellegrina, i giovani si sono riuniti intorno al Vescovo Erio per vivere insieme la terza tappa del cammino di Quaresima che li ha condotti sulla strada del Vangelo di Luca 9, 57-62.
Sono 3 scene molto ‘mosse’ e anche abbastanza criptiche – afferma don Erio – quelle narrate in questo passo della Sacra Scrittura.
Nella prima scena Luca ci presenta un tale che si mostra molto disponibile nei confronti di Gesù. È stato addirittura conquistato dal Maestro e vuole seguirlo. Utilizza il linguaggio dell’innamorato: “Io ti seguirò dovunque tu andrai”.
Ma Gesù, colui che non ha dove posare il capo, ‘non offre un punto di appoggio sicuro’.
E ci immaginiamo che, a queste parole, quell’uomo forse si allontani da lui.
Gesù poi ribalta le carte in tavola, e cosa fa? Chiama uno che non vuole seguirlo.
Quest’uomo non ha una scusa banale o bassa, vuole infatti osservare il quarto comandamento:
Onora tuo padre e tua madre, perché si prolunghino i tuoi giorni nel paese che ti dà il Signore, tuo Dio. (Es 20,12).
Come dargli torto?
Gesù, tuttavia, gli risponde con una certa purezza e una certa franchezza: “lascia che i morti seppelliscano i loro morti, ma tu vai ad annunciare il regno di Dio!”
E infine anche l’ultimo sembra avere un motivo giusto per posticipare la scelta: “Lasciamo prima salutare quelli di casa mia.”
Ma Gesù gli chiede di decidersi subito, adesso.
Alle luce di questi incontri, così autentici, vicini alla nostra esperienza umana, come muoversi? Che tipo di cammino ci propone Gesù?
Per capirlo, don Erio ci invita a soffermarci sui 6 verbi che compaiono nel brano.
Tre sono positivi (indicano un moto ‘verso’) e 3 invece negativi (indicano ‘l’abbandonare’).
- Il primo di questi è ‘Camminare’: Gesù è spesso colto nell’atto di camminare. Quando Gesù cammina per la strada indica che lui é un maestro che METTE IN MOTO. Gesù vuole mettere in moto il nostro cuore, ci vuole scuotere. Sembra che Gesù nel Vangelo consideri più importante il cammino rispetto alla meta. Gesù ci invita ad amare anche il cammino. Gli studenti spesso vivono con ansia il periodo di studio, aspettando il successo dell’esame prima di essere felici. Ma se la gioia è solo nel traguardo, è una gioia effimera, che dura poco. La gioia deve essere anche nel cammino, nei piccoli passi.
- Il secondo verbo è ‘Seguire’: il cammino che Gesù propone ha un traguardo. La sua scuola non è ferma, non è fatta di lavagne e banchi. È fatta di esperienze, di cose che nascono dalla realtà. Una realtà precede la riflessione. Gesù ci insegna che soltanto le idee filtrate dall’esperienza diventano nostre. Gesù propone come scuola la vita con lui. Una vita che non si appoggia su certezze materiali, ma su una unica certezza che Lui è la guida. Seguire il Signore aiuta a percorrere i sentieri della vita sapendo di non essere soli. E le idee più vere nascono da un’esperienza vissuta insieme. Altrimenti rimangono soltanto astratte!
- Il terzo, e ultimo, verbo positivo è ‘Andare’: seguire Gesù significa muoversi nel Mondo. Gesù non costruisce mai un nido per se o per gli altri.
“Il mondo è pieno di seduttori – afferma don Erio – Gesù invece è un conduttore verso il Padre e verso gli altri uomini.”
Il traguardo non è la tana, il traguardo è la missione.
Il termometro della nostra esperienza cristiana è il nostro desiderio di annunciare il Vangelo, non quanto ci sentiamo ‘bene’.
Don Erio poi si sofferma su quelli negativi:
- Parte da quello più forte, ‘Seppellire’: Gesù non va contro il gesto di pietà, ma esorta l’uomo a seppellire quelle parti di lui che sono morte, e che invece vorrebbe tenere in vita. Seppellire non è facile: paure, errori, risentimenti. L’invito di Gesù è tutt’altro che facile. Le nostre esistenza sono piene di cadaveri ambulanti che cercano sempre di riemergere. Ma Gesù ci invita a camminare con il lui e con gli altri discepoli. E la Chiesa ci viene incontro con i Sacramenti!
- E ancora ‘Congedare’: L’uomo descritto dal Vangelo di Luca vuole rimandare, non rifiutare, l’invito di Gesù. È l’esperienza di Sant’Agostino, che aveva tentato tante strade e che fino all’età di 30 anni si tenne lontano dalla Chiesa. Poi capì che Cristo era la strada e una volta compiuto il salto della fede si rammaricava di avere aderito così tardi.
Tardi ti ho amato,
bellezza così antica e così nuova,
tardi ti ho amato.
Tu eri dentro di me, e io fuori.
La vera gioia è camminare il più possibile con Gesù.
- Infine, ‘Volgere lo sguardo indietro’: si tratta di una cosa molto brutta per Gesù. E qui viene portato l’esempio della Santa che è stata scelta per questo martedì: Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein).
Una donna straordinaria che morì prigioniera ad Auschwitz nel 1942. Prima della Guerra, frequento l’Università e prese un dottorato. Si convertì al cattolicesimo a 30 anni. Sotto il regime di Hitler fu poi costretta a lasciare gli studi e venne poi arrestata in Olanda. Teresa Benedetta rappresenta un esempio per tutti noi, di una donna che ebbe il coraggio di mettere mano all’aratro e di non voltarsi più indietro.
Questa donna ci aiuta capire cosa significa rimanere fedeli alle scelte compiute, alla verità, senza rimpianti e senza compromessi. Una donna che ha visto la Sua forza crescere davvero nel proprio cammino.
Dio è verità. Chiunque cerca la verità, cerca Dio, anche se non lo sa…
Raccogliamo questo invito e continuiamo coraggiosi il nostro Santo viaggio.
— Sara Borghi
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PROSSIMI APPUNTAMENTI:
“SEMPRE CANTA LE TUE LODI”,
martedì 15 marzo ore 20.45 ritrovo presso Piazza Grande.
Passaggio per la Porta Santa e liturgia penitenziale guidata dal Vescovo Erio
Sabato 19 marzo – dalle ore 16.00, presso l’oratorio di Vignola
“BEATI I MISERICORDIOSI PERCHÉ TROVERANNO MISERICORDIA”
16.30 accoglienza presso l’Oratorio
Ore 17.30 marcia per le vie della Città che si concluderà
con il messaggio del nostro vescovo Erio. A seguire visita al cestello e alla scala Barozzi.
0re 20.00 Cena e festa insieme presso l’Oratorio a seguire il ritorno degli
Anthem 33 direttamente da Edimburgo.
ISCRIZIONI ENTRO l’8 MARZO, contributo di 5 euro
Giovedì 10 marzo alle ore 20.30 presso la Città dei Ragazzi
“INCONTRO SULLA SICUREZZA NEI CENTRI ESTIVI”
Rivolto a tutti i sacerdoti, i responsabili e coordinatori dei Centri Estivi parrocchiali
Servizio di Pastorale Giovanile
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