Una grande festa di fede per la Chiesa Modena, riunita intorno al Vescovo Erio ed accolta dalla comunità di Formigine che si è prodigata ad accogliere la GMG diocesana promossa dal Servizio di Pastorale Giovanile con il sostegno della Fondazione Auxiluim. Erano circa 800 i giovani, provenienti da 40 parrocchie diverse. Tante le iniziative che hanno coinvolto i ragazzi
dalle 15.30 in poi, presso il Centro San Francesco con musica, balli e testimonianze.
Due giovani sposi formiginesi, Francesco e Francesca, hanno portato sul palco il coraggio di costruire una famiglia a poco più di vent’anni: “Prima di sposarsi – ha raccontato Francesca – ci vorrebbe un lavoro serio, una casa, un contratto. Ma Maria all’angelo Gabriele non ha detto “aspetta”, si è fidata. E anche noi ci siamo fidati e abbiamo detto “sì”. Da quel momento Dio non ha mai smesso di riempirci di doni e ci fa scoprire ogni giorno che nulla è impossibile a Lui.”
Francesco e Francesca, oggi in attesa di un bambino, la scorsa estate hanno partecipato alla Gmg di Cracovia come tanti loro coetanei presenti a Formigine.
E proprio dalla Polonia, più precisamente da Wroclaw, proveniva una coppia che a luglio ha ospitato alcuni pellegrini modenesi e che proprio in questi giorni si trova nella nostra diocesi. Anche loro hanno portato la loro testimonianza, così come suor Piera Doninelli che, a più di settant’anni, continua ad essere l’insancabile animatrice dell’oratorio formiginese. “Voglio dire grazie – ha spiegato la religiosa salesiana – a quel meraviglioso Dio che mi ha voluto nonostante tutto. Il grande sogno di Dio inizialmente non combaciava con i miei piccoli sogni. Ma quando il Signore fissa lo sguardo su qualcuno difficilmente si arrende. Per aver sacrificato la possibilità di avere una famiglia, il Signore mi ha donato una schiera di famiglie e di figli spirituali. Dio può riempire il cuore umano più di qualsiasi altro, mi ha ingrandito il cuore e lo ha riempito di nomi.”
I giovani si sono poi recati in pellegrinaggio fino al sagrato della chiesa parrocchiale, dove ad attenderli c’era il Vescovo Erio. “Il cammino di Maria verso la cugina Elisabetta – ha esordito mosignor Castellucci, commentando un brano del Vangelo – non è come quello del vagabondo o dell’atleta, ma è quello del pellegrino. Il pellegrino ha una meta ma sa gustare anche il percorso, non ha paura del silenzio, sa assaporare il presente senza divorarlo. I compagni di viaggio per lui non sono rivali o indifferenti. E il percorso del pellegrino porta una gioia che inevitabilmente poi deve comunicare. Di solito si portano notizie soltanto brutte o morbose – ha proseguito don Erio -. Quando faranno notizia le cose belle e i gesti d’amore, potremo veramente cambiare il mondo”.
Commovente il momento della preghiera, affidata ad Elias, giovane di Aleppo, ospite con fratello e genitori presso la parrocchia della Sacra Famiglia. Elias ha recitato l’Ave Maria in arabo per chiedere il dono della pace nelle terre martoriate della Siria e del Medio Oriente.
La giornata è proseguita con la cena e il gran finale del musical “Fino alla fine del mondo“, spettacolo scritto, preparato e interpretato da un centinaio di giovanissimi formiginesi.
Dal settembre 2014 sono iniziate le prove, sulle musiche composte da don Giuliano Gazzetti, e la compagnia è già andata in scena diverse volte, anche presso il teatro Michelangelo di Modena.
Regista e interpreti – tutti under 20 – hanno raccontato le vicende degli apostoli dopo la morte di Gesù.
Con bravura ed entusiasmo sono riusciti a dare musica e parole alle “grandi cose” che il Signore ha operato nella meravigliosa storia di Salvezza che desidera continuare a scrivere con ciascuno di noi.
– Federico Covili